La Commissione giudicatrice del Premio Moretti, composta da Gian Luigi Beccaria, Umberto Carpi, Franco Contorbia, Pier Vincenzo Mengaldo, Ezio Raimondi, riunita nei giorni scorsi a Casa Moretti di Cesenatico ha assegnato i premi della X edizione.
Per la prima sezione riservata alla Filologia, la giuria assegna il premio assegna il premio a:
CECILIA GIBELLINI e al volume Umberto Saba – Vittorio Sereni, Il cerchio imperfetto. Lettere 1946-1954, a cura di C. Gibellini, Milano, Archinto, 2010; con la seguente motivazione: «L’epistolario fra due dei maggiori poeti del Novecento, Umberto Saba e Vittorio Sereni, pubblicato da Archinto, è un carteggio del più grande fascino e interesse culturale, che getta una luce vivissima sul carattere, sulla cultura e sulla poesia di entrambi, legati da stretta e affettuosa amicizia. Cecilia Gibellini lo ha curato con ottima perizia filologica, sciogliendo i punti dei testi più difficili sia dall’aspetto materiale che del significato (allusioni, fatti biografici e storici particolari, ecc.) e in genere commentandoli con una annotazione fitta e precisa, e anche partecipe, che ce li rende ancor più cari e suggestivi. L’edizione della Gibellini appare senz’altro un modello di curatela di un epistolario contemporaneo.».
Per la seconda sezione riservata alla «Storia e Critica Letteraria», la giuria assegna il premio a:
GIOVANNA CORDIBELLA e al volume Hölderlin in Italia. La ricezione letteraria, Bologna, Il Mulino, 2009; con la seguente motivazione: «Nel suo Hölderlin in Italia Giovanna Cordibella prende in esame uno dei fondamentali snodi dei rapporti intercorsi fra letteratura italiana e letteratura tedesca dal primo Ottocento alla fine del Novecento e all’inizio di questo millennio. Nell’originalissima indagine di Giovanna Cordibella la “fortuna” italiana di Hölderlin (misurata a partire dalle traduzioni e dai saggi critici dedicati al grande poeta tedesco) diventa il termine di riferimento decisivo di una trama di relazioni culturali e poetiche scandite da una serie di presenze di eccezione (Carducci, principalmente; le riviste letterarie del primo Novecento da “Leonardo” alla “Ronda” e a “Commerce”; alcuni protagonisti italiani tra le due guerre quali Ungaretti, Vigolo, Montale, Luzi, Zanzotto). Ne esce l’immagine sfaccettatissima e per più di un verso nuova di un capitolo di storia letteraria che costituisce un contributo di prim’ordine alla conoscenza delle implicazioni europee della poesia italiana dell’Ottocento e del Novecento».
Il Premio alla Carriera è stato assegnato all’unanimità a CESARE SEGRE: «Filologo, storico della lingua, critico letterario, linguista e semiologo, si è occupato di testi spagnoli, antico-francesi e italiani antichi e moderni. È oggi uno degli studiosi di maggior prestigio internazionale nel campo degli studi romanzi. Ha contribuito con le sue ricerche fondamentali a introdurre le teorie formaliste e strutturali nella critica italiana. Di eccezionale rilievo sono le sue edizioni critiche delle Satire di Ludovico Ariosto, della Chanson de Roland, e, insieme con Santorre Debenedetti del Orlando Furioso. In particolare per quanto riguarda il Novecento Italiano ha dedicato studi grandi importanza a Pascoli, Giotti, Montale, Gadda e altri; ha scritto un suggestivo volume sulla cultura italiana del secolo, ed ha infine dedicato pagine penetranti ad alcuni dei maggiori linguisti e critici del Novecento, come Terracini, Debenedetti, Contini. Per questo la Giuria si sente onorata nel proporre il suo nome per questo riconoscimento».
I premi saranno consegnati sabato 29 ottobre prossimo nel Teatro Comunale di Cesenatico durante la cerimonia condotta da Arnaldo Colasanti.
CESARE SEGRE (1928) ha vissuto e studiato a Torino, ove si è laureato nel 1950, allievo di Benvenuto Terracini e dello zio Santorre Debenedetti. Libero docente di filologia romanza dal 1954, ha poi insegnato presso le Università di Trieste e di Pavia, dove, negli anni Sessanta, è divenuto ordinario della materia. È inoltre stato professore visitante presso le Università di Manchester, Rio de Janeiro, Harvard, Princeton, Berkeley.
Ha collaborato a numerose riviste: fra le altre, «Studi di filologia italiana», «Cultura neolatina», «L’Approdo letterario»; è stato redattore di «Paragone»; direttore, con Maria Corti, D’Arco Silvio Avalle e Dante Isella, di «Strumenti critici»; condirettore di «Medioevo romanzo» e della collana «Critica e filologia» dell’editore Feltrinelli. E ha tra l’altro collaborato con Carlo Ossola alla stesura di un’antologia della poesia italiana presso l’editore Einaudi e con Clelia Martignoni a un’ampia antologia scolastica per Bruno Mondadori.
È sposato con Maria Luisa Meneghetti (nata nel 1950), anch’essa docente di filologia romanza presso l’Università degli Studi di Milano. È redattore della pagina culturale del Corriere della sera.
È stato presidente della International Association for Semiotic Studies. Con le sue ricerche ha contribuito a introdurre le teorie formaliste e strutturali nella critica italiana. Da un punto di vista teorico e metodologico, sono centrali studi come: I segni e la critica (1969); I metodi attuali della critica in Italia (1970), in collaborazione con Maria Corti; Le strutture e il tempo (1974); Lingua, stile e società (1976); Avviamento all’analisi del testo letterario (1985) (che riprende anche gli articoli scritti per l’«Enciclopedia Einaudi»); e Notizie della crisi (1993). Si ricordano inoltre le sue fondamentali edizioni critiche delle Satire di Ludovico Ariosto, della Chanson de Roland, del Libro dei vizi e delle virtù di Bono Giamboni e, in collaborazione con Santorre Debenedetti, dell’Orlando Furioso sempre di Ariosto e le molte prefazioni a testi di linguisti e autori classici della letteratura non solo italiana. Più recentemente Segre ha raccontato il suo percorso intellettuale in Per curiosità. Una specie di autobiografia (1999). Più di recente sono usciti i fondamentali Le varianti e la storia: il «Canzoniere» di Francesco Petrarca: lezione Sapegno (1999), con due interventi di Giovanni Giudici e Alessandro Pancheri; Ritorno alla critica (2001); La pelle di San Bartolomeo: discorso e tempo dell’arte (2003); Tempo di bilanci: la fine del Novecento (2005); Dai metodi ai testi: varianti, personaggi, narrazioni (2008) e Dieci prove di fantasia (2010).
Già Socio corrispondente dal 1974, è stato eletto Accademico della Crusca dal 1988, ha ricevuto inoltre la Medaglia d’oro ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Attualmente è Professore Emerito dell’Università di Pavia e dirige il Centro di Ricerca su Testi e tradizioni testuali dello IUSS di Pavia.
GIOVANNA CORDIBELLA. Originaria di Mantova, ho compiuto gli studi all’Università di Bologna, dove si è laureata in Lettere Moderne nel 1999 con una tesi sul poeta Vittorio Sereni, insignita della dignità, poi stampata col titolo Di fronte al romanzo. Contaminazioni nella poesia di Vittorio Sereni (2004). Negli anni 2001-2002, ha trascorso un periodo di studio come ricercatrice presso la Georg-August-Universität di Göttingen. Successivamente ha conseguito il dottorato di ricerca a Bologna, con una tesi sulla ricezione in Italia del poeta tedesco Friedrich Hölderlin, i cui esiti sono oggi confluiti nel volume premiato Hölderlin in Italia. La ricezione letteraria pubblicato dal Mulino nel 2009. Il volume prende in esame in una prospettiva comparatista autori italiani dell’Otto e del Novecento (Carducci, Ungaretti, Montale, Prezzolini, Papini, Luzi, Parronchi, Vigolo, Zanzotto) e l’attività di alcune riviste letterarie novecentesche («Leonardo», «La Ronda», «Commerce»). Nel biennio 2004-2006 ha lavorato come lettrice di italiano presso il Dipartimento di Romanistica della Christian-Albrechts-Universität di Kiel. In seguito ha svolto attività di ricerca come borsista post-dottorato presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna (2006-2008) e presso quello di Romanistica della Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg i. Br. (So.Se. 2008). Nel 2007 ha fatto parte del comitato organizzativo della mostra Carducci e i miti della bellezza.
CECILIA GIBELLINI (Brescia 1977), laureata a Pavia, ha conseguito il dottorato alla Cattolica di Milano e collabora come assegnista all’università di Verona. I suoi studi si sono rivolti alla cultura rinascimentale e alla letteratura dell’Otto e del Novecento, con particolare attenzione al rapporto tra letteratura e arti figurative. Ha dedicato vari lavori, pubblicati in riviste e in volumi miscellanei, ad autori dell’Otto/Novecento (Leopardi, Carducci, D’Annunzio, Giotti, Saba, Quasimodo, Pomilio). Ha curato i carteggi fra Antonio Pizzuto e Vanni Scheiwiller (Le carte fatate, Libri Scheiwiller 2005), fra Umberto Saba e Vittorio Sereni (Il cerchio imperfetto, Archinto 2010) e i Carteggi e scritti di Camillo Togni sul Novecento internazionale (Fondazione Cini-Olschki 2006). Ha pubblicato il volume monografico L’immagine di Lepanto. La celebrazione della vittoria nella letteratura e nell’arte veneziana (Marsilio 2008, Premio CNR) e la monografia Libri d’artista. Le edizioni di Vanni Scheiwiller (Mart 2007).